A
Passa il giorno, passa e mi sento
di appartenere
a una parentesi chiusa.
La mia anima rimbalza
da un’inquietudine all’altra
e tutto il resto è sorriso
di speranza, di speranza.
Sì, speranza
che una volta eri del candore
del cristallo e che ora
ti dimeni per rimanere a galla.
Sì, speranza
quando la forza dei tuoi 15 anni
è quella di non vedere
la morte e i suoi tarli.
Sì, speranza
vecchia puttana di lusso,
dalle gambe corte.
Penso a una terra dove alla fine dell’Est
non ci sia subito l’Ovest, non ci sia subito l’Ovest.
Penso a una vita dove alla fine dell’Est
non ci sia subito l’Ovest, non ci sia subito l’Ovest.
Penso a una scelta dove alla fine dell’Est…
Passa il giorno, passa e mi sento dentro
il male di vivere
e tu dove sei? e tu cosa fai?
Non ho la rabbia del cane che ringhia
ma il morso sì, quello sì
e una parola a volte basta per tutto quanto.
Torna e ritorna
il sole dell’alba che poi tramonta
e il male di vivere
ti lascia così.
E la gente festeggia, perché
la squadra vince, perché
il partito vince, perché
il condannato muore, ma
il male di vivere
dentro rimane.
Penso a una terra dove alla fine dell’Est
non ci sia subito l’Ovest, non ci sia subito l’Ovest.
Penso a una vita dove alla fine dell’Est
non ci sia subito l’Ovest, non ci sia subito l’Ovest.
Penso a una scelta dove alla fine dell’Est
non ci sia subito l’Ovest, non ci sia subito l’Ovest.
Penso a una storia dove alla fine dell’Est
non rimanga rancore.
Sono gli amici che hai avuto che non vedi più
Sono i rimpianti che adesso non ti scrolli di dosso
Sono sempre di meno le certezze che hai
Sono i fari di un treno che vedi andare lontano
come i ricordi di un sogno che vedi andare lontano…
Sono gli amici che hai avuto
I Santi che cerchi in cielo
Son le occasioni che hai perso
I colori di un arcobaleno
Sono i consigli di un padre
Una madre che ha dato tanto
La sensazione che tutto riesca
Ma senti
che anche questo non basta.
Sono i giorni che volano e non tornano più
Sono i figli che crescono verso i loro orizzonti
Sono gli occhi distratti di un anziano che va…
Che una volta era tutto e ora niente è speciale
Rimane meno grave, quando niente è speciale…
Sono gli amici che hai avuto
I genitori che hai ascoltato
Sono gli sguardi di un bimbo
che sorride mentre mangia un gelato
Sono i giorni di sole
I sogni che hai nella tasca
Un desiderio avverato
Ma senti
che anche questo non basta.
Una notte che ero in viaggio e ne avevo di tempo per me
mi chiedevo ma come avrei fatto senza di te, senza te.
In macchina ascoltavo la radio con della musica inascoltabile
quindi sorpassavo l’armadio di un Tir
e proseguivo il mio viaggio…
Schiavo di una galleria non ti sentivo già più mia.
Milan – Juve finiva uno a zero e la domenica passava così
e giù nel buio dell’autostrada era già lunedì…
Mentre guidavo nella testa tornavo a quel pensiero rimasto laggiù
a come si può avere amato qualcuno che non si ama più.
Schiavo di una galleria non ti sentivo già più mia.
Nella mia mente ci sei solo te, non posso stare senza te, senza te.